Da vent'anni conduco visite guidate espressive ai maggiori Musei nazionali ed Esposizioni temporanee.
La particolarità di queste visite è data dal fatto che non c'è un filtro nozionistico precedente all'esperienza, ma primariamente ognuno è invitato a porsi a tu per tu con le opere per facilitare un incontro significativo; solo successivamente integriamo questo contatto estetico con nozioni sulla biografia dell'artista, su ciascuna opera, sul percorso espositivo.
Tale prassi nasce dalla convinzione che, sempre più diffusamente, si sostituisca l'originalità dell'esperienza estetica che l'incontro imprevedibile con un'opera d'arte concede, con un filtro cognitivo, spesso solo nozionistico, che impedisce propriamente l'incontro emozionato con l'opera.
E con ciò si invalida la funzione estetica in sé, sovrapponendo una narrazione che assume dignità di interpretazione assoluta.
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